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giovedì 12 aprile 2007

DUE BARZELLETTE SCACCHISTICHE

Due scienziati, uno al polo nord e l'altro al polo sud, decidono di riempire
le loro giornate di studio giocando a scacchi per posta.
Quello al polo nord manda la prima mossa, che arriva dopo 2 mesi a quello al
polo sud.
Quest'ultimo dopo un mese di riflessione, risponde e rimanda la sua mossa
che arriva dopo 2 mesi all'altro polo.
La partita continua con questo ritmo per alcuni anni.
Poi, lo scienziato del polo sud non riceve più niente....
Passano 3/4 mesi e niente ancora.....
Passano altri 6 mesi...niente.
Una mattina però, si sentono i latrati dei cani da slitta che si avvicinano
sempre più al rifugio spazzato dalla tormenta.
Si presenta il postino che gli porge una lettera scritta proprio dall'altro
scienziato.
Freneticamente, afferra la busta e la strappa nervosamente per vedere subito
quale sia la mossa inviata.
Apre il foglietto...e all'interno c'è scritto: "...acconcio..."

Un abitante della Siberia, vive da solo in mezzo alla gelida steppa spazzata
dal vento.
Ex dissidente esiliato, vive isolato dal resto del mondo e si mantiene a
stento con quello che riesce a coltivare e ricavare dalla terra.
Solo una vecchia radio, che funziona solo quando vuole lei, lo tiene
sottilmente collegato con il resto dell'umanità.
Grazie a questa radio, ascolta anche le poche e frammentarie notizie, anche
scacchistiche, unico passatempo concessogli dalla solitudine.
Ma un bel giorno la radio si guasta definitivamente.
Disperato, passa più di 3 anni senza sapere niente di quello che accade nel
mondo.
Una mattina, mentre lavora nel suo orticello, intravvede un grosso gregge di
pecore che avanza lentamente nella steppa (sempre spazzata dal gelido
vento). Tutto emozionato per quell'unico contatto umano che gli si
prospetta, si catapulta verso il pastore che guida il gregge.
Finalmente una persona con cui parlare in russo, una lingua che stava quasi
dimenticando!!
Dopo i convenevoli, entrambi felici e sorridenti per quel po' di calore
umano regalato dal destino, si mettono a chiacchierare.
Davanti al fuoco di un camino e con una calda tazza di tè in mano, il
dissidente tempesta di domande il pastore su varie materie, per sapere le
novità dal mondo. Lui risponde felicemente a tutte le domande e quando può,
arricchisce con ulteriori particolari.
Ad un certo punto il dissidente chiede: "Ma dimmi una cosa: com'è finito il
match tra Fischer e Spasskij? La radio mi si è rotta dopo la seconda
partita..."
Il pastore cessa all'improvviso di sorridere.
I suoi occhi si inumidiscono e il volto si arrossa. L'espressione è di chi,
tra un momennto e l'altro, dovesse scoppiare a piangere a dirotto.
Col le labbra tremolanti dice: "....ho perso io...".

1 commento:

Anonimo ha detto...

Povero Spasskji... Comunque quello che viene scritto nella seconda barzelletta non è poi molto diverso da quello che gli successe al ritorno in patria dopo aver perso il titolo, per giunta contro un Americano! Infatti si trattava degli anni della Guerra Fredda e la Russia ci teneva molto a primeggiare in uno sport in cui si dimostra intelligenza e superiorità intellettuale.