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martedì 22 maggio 2007

LE MIE MEMORIE...di Alberto Manta




Venerdì 18 Maggio, è stata per me una di quelle date che difficilmente si scordano… Tutto è cominciato alle ore 11.00 nella hall dell’Hotel Villaggio Porto Giardino di Monopoli (BA). Ad attenderci diversi nomi importanti dell'arbitraggio scacchistico: Walter Ravagnati, Sergio Pagano… Ma andiamo con ordine. Come dicevo, diversi arbitri attendevano con impazienza, e anche una punta di curiosità, la riunione nella quale si sarebbero discussi i comportamenti e le regole da applicare nel corso della manifestazione e la suddivisione dei compiti. Personalmente avevo uno stato d’animo letteralmente in subbuglio: curiosità perché non avevo mai assistito ad una finale nazionale di tale portata, rispetto per le persone che mi ritrovavo di fronte, ansia e anche un po’ di paura… Sì, la paura di sbagliare e di non essere all’altezza che accompagna sempre ognuno di noi.
Ad alimentare la mia paura contribuiva il fatto che la manifestazione (per la quale si aspettavano almeno mille presenze) sarebbe stata gestita solo dai 12 arbitri elencati di seguito:

Arbitro Internazionale Sergio Pagano (direttore di gara)
Arbitro Internazionale Walter Ravagnati (addetto al computer, agli abbinamenti e alle classifiche)
Arbitro Nazionale Giuseppe Buonocore (nella sala Ippocampo a gestire le serie Juniores Maschili e Femminili)
Arbitro Nazionale Flavio D’Alessandro (nella sala Baita Marina a gestire la serie Elementari Maschili)
Arbitro Nazionale Massimo Di Giulio (nella sala Albatros a gestire le serie Allievi Maschili e femminili)
Arbitro Nazionale Giovanni Sedile (nella Grotta a gestire la serie Medie Maschili)
Arbitro Nazionale Alberto Pontecorvo (nella Grotta a gestire la serie Medie Maschili)
Candidato Arbitro Nazionale Giorgio Perrone (nella sala Ginestre a gestire le serie Elementari e Medie Femminili)
Candidato Arbitro Nazionale Cosimo Vitale (nella sala Ippocampo a gestire le serie Juniores Maschili e Femminili)
Arbitro Regionale Vito La volpe (nella sala Albatros a gestire le serie Allievi Maschili e femminili)
Arbitro Regionale Roberto Pulimeno (nella sala Baita Marina a gestire la serie Elementari Maschili)
Arbitro Regionale Alberto Manta (nella sala Ginestre a gestire le serie Elementari e Medie Femminili)

A dare inizio alle danze è stato l’ Ing. Angelo Muolo, organizzatore del torneo, che ha messo in chiaro dall’inizio la politica che intendeva applicassimo alla manifestazione: TOLLERANZA ZERO. Sembra una cosa un po’ scontata, ma in tutte le edizioni precedenti si sono verificati episodi (purtroppo a volte anche da parte di rappresentative di scuole pugliesi) di agonismo incontrollato. Con queste due parole non intendo il sano agonismo che comunque deve essere presente in ogni competizione, ma agonismo marcio in sé che porta solo a polemiche, liti, ripicche e problemi molto difficili e “brutti” da trattare. Anche Ezio Montalbani (che ha curato tutta l’organizzazione dal punto di vista logistico: scacchiere, orologi, disposizione di tavoli, ecc.) ha ribadito la TOLLERANZA ZERO, rivolta soprattutto a spiacevoli episodi in cui la maleducazione e l’incuria di alcuni portano al danneggiamento del materiale messo gentilmente a disposizione.
Finito l’incontro (durato solo una ventina di minuti) pieno di meraviglia ho seguito tutto lo staff arbitrale per la consueta ispezione dei locali che ci avrebbero ospitati durante il torneo. Meraviglia perché mi aspettavo di incontrare dei personaggi pomposi, pieni di sé e irraggiungibili (ah, la solita televisione cattiva maestra di vita), mentre invece i miei collaboratori, soprattutto gli Arbitri Internazionali, hanno dimostrato fin da subito di essere delle persone molto semplici, disponibili ed attente ad ogni osservazione che veniva fatta, che non ci raccomandavano di applicare alla lettera sterili regole, ma che volevano che tutto si svolgesse nel migliore dei modi all’insegna della correttezza e dello spirito sportivo.
E finalmente uno dei momenti che mi eccita di più: la visita delle sale. Con sorpresa ho scoperto che la struttura che ci ha ospitati è veramente immensa: per orientarci abbiamo avuto bisogno di seguire la cartina consegnataci nella hall e, per poter coordinare i nostri movimenti, date le distanze che separavano le sale di gioco, eravamo costretti all’uso dei telefoni cellulari.
Che dire poi delle sale di gioco, semplicemente… immense!
Terminato il “tour” siamo andati tutti quanti a pranzo e ci siamo scambiati opinioni e aneddoti vari, senza pensare alla differenza di categoria e di esperienza che ci divideva, ma nel modo più semplice possibile, come tanti amici al bar che si raccontano esperienze che hanno vissuto.
Nel frattempo abbiamo avuto un assaggio della “bolgia infernale” che di lì a poche ore avremmo dovuto gestire: la hall piena di gente che si apprestava ad eseguire l’accredito e confermare quindi l’iscrizione, fuori vere e proprie processioni di bus che affannosamente portavano i nuovi arrivati.
Poi… l’inizio!
Ore 16.30, animi tesi di fronte all’incognita di ciò che ci attendeva, ultime raccomandazioni a squadre e capitani. Tra tutte, quella che può sembrare più strana, quella di parlare in Italiano quando i capitani chiedevano ai propri giocatori di proporre, accettare o rifiutare la patta, pena l’esclusione dal torneo. Eh già, perché nella nostra penisola sono parlati, a seconda delle regioni, anche il Francese ed il Tedesco, senza contare l’infinità di dialetti esistenti. E dopo… il Nero può schiacciare!
Finalmente la macchina dei GSS si era messa in moto e di lì a pochi giorni avrebbe “sfornato” le squadre campioni d’Italia nelle diverse categorie.
Sono rimasto colpito dalla correttezza dei giocatori e soprattutto da quella dimostrata dai capitani, anche quelli che potevano avere dei “precedenti”.
L’intervento più difficile che ho avuto è stato quello di ricostruire una posizione dopo diverse mosse irregolari, con i giocatori che non ricordavano più nemmeno le ultime mosse che avevano fatto. Per il mio collega Giorgio Perrone, l’intervento più difficile è stato quello effettuato la mattina di sabato durante il secondo turno, perché una bambina ha tentato di imbrogliare facendo finta di capire solo il Tedesco e pretendendo, quindi, di parlare solo con il proprio capitano. Ammetto che ho dovuto fare a meno del suo aiuto per almeno un quarto d’ora, ma alla fine è riuscito a dirimere la questione e, soprattutto, ha dimostrato a tutti i presenti che provenivano dal Nord che nemmeno il Tedesco poteva fermarlo! Da quell’episodio tutti si sono guardati bene del non parlare l’Italiano. E, piccola nota personale, la bambina in questione quando è intervenuto il sottoscritto parlava e capiva l’Italiano… Ovviamente non potevo non ricordare al suo capitano di non provare più a fare i furbetti, pena la squalifica di tutta la squadra dal torneo.
Tra un turno e l’altro tutti a dare manforte nelle sale in cui ancora non avevano finito di giocare e, soprattutto, anche per una partitella di nascosto con gli altri arbitri.
Una cosa molto curiosa: le prime due volte che Sergio Pagano è entrato nelle Ginestre ha pizzicato me e Giorgio a giocare. Bhè, ovviamente noi due volevamo sparire dalla faccia della Terra per la figuraccia e temevamo anche qualche richiamo ufficiale, ma ogni volta non ci ha detto nulla ed è uscito come se niente fosse, però con un sorrisetto sotto i baffi… Ciò dimostra ulteriormente quanto fosse semplice e comprensivo. Anche Ezio Montalbani ci ha pizzicati in una situazione analoga dopo la fine del sesto ed ultimo turno, ma la sua reazione stata leggermente diversa. Non posso riportare parola per parola quello che ha detto, ma vi basti sapere che ha minacciato di evirarci se non correvamo ad aiutare gli altri…
Tornando ai turni di gioco solo due sono stati gli episodi a mio avviso negativi.
In primis, il fatto di avere in sala un capitano calabrese che era anche Candidato Arbitro Nazionale. Mi ha davvero dato fastidio la presunzione con cui mi parlava, anche se ammetto che aveva una certa simpatia per me e molta antipatia nei riguardi di Giorgio. Alla fine del torneo ci ha incontrati sul viale che conduceva alla Piscina, luogo destinato alla cerimonia di premiazione, e non ci ha lasciati per un solo istante: non era d’accordo sul modo di operare di Giorgio, mentre non aveva nulla da ridire sul mio operato. Ha cominciato a discutere un caso in cui aveva palesemente torto (confermato anche dal fatto che un suo amico Arbitro Nazionale gli ha detto esplicitamente che aveva preso lucciole per lanterne) e ad un certo punto si è rivolto a me con queste parole: “Tu non vorrai mica diventare come questo qua un giorno, eh?”. Nonostante non conoscessi Giorgio prima di questo torneo, nei giorni che abbiamo trascorso insieme ho avuto modo di conoscere un arbitro veramente molto preparato e competente, degno di stima e imparziale. E ovviamente all’udire queste parole la mia prima intenzione è stata quella di prenderlo di peso e buttarlo nell’acqua ghiacciata della piscina per farlo rinsavire, però Giorgio ha preferito spiegargli nuovamente la situazione e i motivi che lo avevano portato a prendere una decisione ben precisa (dimostrando nuovamente di essere una persona molto corretta, che non vuole creare nella gente dubbi e desidera risolvere ogni questione senza affibbiare il consueto vai a quel paese, che peggiora le cose).
In secondo luogo la maleducazione di uno dei genitori delle ragazze. Non aveva alcun pass e pretendeva di accedere alla sala. Uno dei membri dello staff ovviamente glielo ha vietato e in tutta risposta ha ricevuto un bel “Ma vada a quel paese lei e tutta quanta l’organizzazione!”. Il che non è una cosa molto piacevole da sentire, soprattutto in una stanza in cui 60 persone sono concentrate e in silenzio. A quel punto non ci ho visto più, l’ho raggiunto sulle scale e gli ho detto che la maleducazione doveva mantenersi alla larga dalle Ginestre. Ho rimediato per ben due volte un bel “Pagliacci!”, ma subito ho fatto cacciare via dall’intera struttura quell’individuo. E soprattutto ho dato indirettamente una lezione anche agli altri genitori presenti: non si entra senza avere uno dei pass autorizzati e chi cerca di fare il furbo sarebbe stato sbattuto fuori senza appello.
E’ andata un pochino peggio a Sergio Pagano che, per aver espulso dalla sala una persona per colpa di uno squillo del cellulare, si è visto questo tizio inveire contro di lui fino ad arrivare alla denuncia per aver violato la legge in materia di trasparenza. Ricapitolando un po’ meglio, questo gran personaggio affermava di essere un funzionario dello Stato e di non poter essere espulso da alcun luogo e di dover avere delle spiegazioni sul motivo del proprio allontanamento. Pensava di spaventare Sergio, che nella sua lunga carriera chissà quanta gente montata ha visto, ma lui è rimasto imperturbabile e ha accettato di buon grado il foglio in cui, con una punteggiatura veramente comica, questa persona affermava di sporgere formalmente una denuncia. Quando ci ha mostrato il foglio, a parte le battute che abbiamo fatto io e Giorgio, la cosa che mi ha divertito di più era il fatto che non era minimamente preoccupato, anzi, ho avuto l’impressione che per lui fosse una sorta di trofeo…
Per quello che riguarda i problemi alle Ginestre ho finito, ma nella serie degli Juniores ci sono stati due casi degni di nota.
Cominciamo da quello che riguarda una squadra del Lazio che si è iscritta agli Juniores con al suo interno solo un membro Juniores e gli altri 3 Allievi. Dopo discussioni infinite (e aggiungerei io alquanto boriose) la sera dopo il primo turno tra gli arbitri, si è giunti alla salomonica decisione di farli giocare ugualmente. Con una piccola condizione: visto che per regolamento in una squadra Juniores non possono giocare più di 2 Allievi, avrebbero automaticamente perso sulla quarta scacchiera, perché per non contravvenire alle regole avrebbero potuto schierare solo 3 giocatori.
L’altro episodio è una di quelle cose che non dovrebbero mai avvenire né in competizioni né nella vita di tutti i giorni. Sto parlando della rissa che c’è stata sempre tra due Juniores. Per motivi di privacy e perché non voglio che la gente si ricordi di loro come “quei due che a Monopoli se le sono suonate” non aggiungerò nient’altro sulla loro identità. Dirò solamente che sono entrambi pugliesi (il che non ci fa onore) e che tra le due squadre che rappresentavano c’è quella rivalità e quell’agonismo marcio di cui ho parlato prima. Uno dei due ha perso la partita per la classica “cappellata” che tutti gli scacchisti sono soliti fare, soprattutto quando sono molto tesi. Ovviamente ci è rimasto molto male e l’altro, fregandosene del suo stato d’animo e dello spirito sportivo, ha iniziato a canzonarlo e dopo l’ennesima provocazione ha raccolto ciò che aveva seminato. L’episodio è avvenuto al di fuori della sede di gioco, perciò non ci sono state sanzioni per i due e non se ne è tenuto conto quando si sono tirate le somme del torneo. Però è una di quelle cose che ti lascia l’amaro in bocca…
Per il resto che dire… solo una cosa: a pranzo dopo la premiazione finale mi ha fatto ridere Walter Ravagnati che ci ha detto: “Bhè ragazzi, abbiamo fatto un bel lavoro, non ci sono state contestazioni rilevanti, abbiamo battuto il record come presenze (in effetti ad ogni turno erano presenti sulle scacchiere 724 giocatori, ai quali si aggiungevano i capitani e gli accompagnatori, per un totale di più di mille crani…). E’ stato il primo GSS in cui tutto è andato liscio come l’olio. Anche se c-[ una cosa che mi lascia perplesso… Ma voi avete per caso sentito parlare di due che si sono azzuffati?” E tutti noi, ovviamente, giù a ridere…

6 commenti:

Anonimo ha detto...

complimenti, complimenti e ancora complimenti ...
Ps. la prossima volta non aver paura di scrivere due puntate... ciao

Anonimo ha detto...

ma alla fine chi ha vinto??

:-) ha detto...

se volete sapere chi ha vinto andate sul sito www.gss-scacchi.org

:-) ha detto...

grazie Anonimo per i complimenti...abbiamo scritto tutto in una puntata per fare un resoconto totale...Un pò lunghetto da leggere???

olly ha detto...

ciao a tutti beato l'Alberto che è andato a monopoli.deve essere una bellissima esperienza.
cmq vi consiglio di visitare il nuovo blog di Orlando il cui nome si può trovare sul mio NICK ditemi poi il vostro giudizio

:-) ha detto...

Orlando, non riesco a vedere il tuo profilo e quindi non riesco a vedere nemmeno il tuo blog...devi cambiare le impostazioni del profilo personale...metti "condividi"!